In un comparto molto ricco di offerta come quello dei prosciutti, il prosciutto di Norcia Igp si distingue per il gusto che dona la stagionatura ad “alta quota”, caratteristica imprescindibile di questa specialità, e l’impiego di poco sale. Un prodotto resiliente, la cui produzione ha saputo reagire al terremoto del 2016, mantenendo vivo il lavoro e con esso intere comunità. Resilienza che ha permesso al comparto di affrontare con tenacia anche il duro periodo della pandemia, con un forte legame con i luoghi di nascita.
Un prodotto rappresentativo e unico, che arricchisce l’offerta dei salumi a marchio Sapori&Dintorni,La specialità norcina è collegata a una filiera locale storicamente radicata nel territorio, che crea una vivace economia locale e che nel 2020 ha prodotto ben 380mila prosciutti di Norcia Igp. Una produzione resa possibile grazie a 429 allevatori, 20 macelli, 3 laboratori di sezionamento, 9 prosciuttifici e 15 affettatori/confezionatori. Le vaschette vendute nel 2020 sono state quasi 2 milioni e mezzo. Una rete di botteghe della norcineria che ben si coniuga con l’esperienza Sapori&Dintorni, marchio ambasciatore delle produzioni tipiche regionali, realizzate esclusivamente da produttori di qualità e fornitori locali, dove accanto al prodotto avviene il racconto, l’informazione e la formazione
Il disciplinare del Prosciutto di Norcia IGP stabilisce che la produzione possa avvenire solo sopra i 500 metri sul livello del mare nei comuni di Norcia, Cascia, Preci, Poggiodomo e Monteleone di Spoleto.
Le condizioni climatiche sono parte integrante del ciclo produttivo e ricordano molto da vicino il Jamon Serrano spagnolo, che deve il suo nome proprio alla montagna (sierra in spagnolo) e più viene stagionato in alto più viene considerato prelibato.