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Osserva Italia

I dati di una ricerca condotta da Surveylab per Plma International (Private Label Manufacturers Association) dimostrano la nuova percezione della marca del distributore

Il post-Covid ha decretato definitivamente il passaggio della marca del distributore a brand a tutti gli effetti. E non è solo una questione di convenienza, ma anche di qualità, novità, fiducia: sono caratteristiche che i consumatori ritrovano nei prodotti a marchio dell’insegna. Ne ha parlato qualche settimana fa Cristina Lazzati, direttore di Markup e Gdoweek su Osserva Italia, riportando i risultati di una ricerca che ha interessato 6500 partecipanti distribuiti fra otto Paesi europei, inclusa l’Italia. L’indagine, condotta da Surveylab per Plma International (Private Label Manufacturers Association), ha indagato quanto e come le abitudini di acquisto siano cambiate durante la pandemia e quante di queste siano destinate a rimanere anche nel futuro. 

Il marchio del distributore oggi viene considerato un brand a tutti gli effetti, e non più come una semplice imitazione di prodotti di altre marche. I clienti hanno apprezzato l’ampliamento delle gamme sia verso l’alto, con l’aumento dell’offerta premium, sia verso prodotti salutistici e bio, e l’impegno verso la sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione del packaging

Durante i vari lockdown i consumatori hanno avuto modo di familiarizzare ed esplorare con più attenzione l’offerta delle insegne, al punto che il 31% dei consumatori italiani ha dichiarato di aver aumentato l’acquisto dei prodotti private label post-Covid. Guardando al futuro, nei prossimi due anni il 43% degli italiani prevede di aumentare questa quota, mentre il 51% continuerà ad acquistarla senza variazioni. 

I consumatori ripongono “molta fiducia” in numerose categorie a marchio dell’insegna, come la carta igienica/carta da cucina, i prodotti a lunga conservazione e per la pulizia, i prodotti freschi e i piatti pronti. E apprezzano molto l’impegno in sostenibilità: il 63% giudica le proposte food “naturali”, il 59% apprezza il packaging green e 58% il biologico. Sempre guardando all’assortimento, anche le categorie emergenti come Veg e free-from sono ben rappresentate per più del 50% dei clienti. Il giudizio generale è più che positivo, con il 74% che ritiene i prodotti MDD “da buoni a eccellenti” nel rapporto qualità-prezzo. 

In Conad gli sforzi e gli investimenti mirati a comprendere le esigenze delle comunità in cui operiamo ci hanno permesso nel tempo di costruire una segmentazione dell’offerta MDD chiara e ben strutturata, in cui i nostri clienti si riconoscono e a cui danno fiducia attraverso acquisti continuativi, come dimostrano le ottime performance conseguite anche nel 2021.    

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