Primo Piano
Noi di Conad da 60 anni fondiamo le nostre radici negli stessi valori con cui siamo nati. Radici forti per guardare al futuro e saper crescere senza perdere la propria identità e alimentare il benessere delle Comunità in cui operiamo. Il logo scelto per celebrare il nostro Sessantesimo parla di questo: un 60 che ricorda il simbolo dell’infinito. Un simbolo universale di eternità, perfezione e flusso vitale costante. Un modo iconico per sottolineare una relazione destinata a durare nel tempo, di cui i 60 anni rappresentano un momento piacevole di celebrazione, per poi ripartire verso il futuro, insieme.
Questo anniversario rappresenta 60 anni di crescita, di sviluppo e di cambiamenti che hanno coinvolto non solo l’insegna, ma tutte le nostre Persone, dai nostri clienti ai Soci imprenditori, dai fornitori ai collaboratori.
Abbiamo deciso di celebrare questo importante momento con una convention celebrativa interna che sarà organizzata a maggio e con un’iniziativa dedicata che andrà a coinvolgere tutta la Comunità, persone del presente e anche chi verrà in futuro. Si tratta del progetto Forestiamo l’Italia che prevede, a partire da maggio, la piantagione di 20mila nuovi alberi – mille in ciascuna regione – entro marzo 2023. I clienti potranno contribuire all’iniziativa, che sarà realizzata in collaborazione con il partner ReteClima e patrocinata dal Ministero della Transizione Ecologica, acquistando semplicemente prodotti MDD Conad. Un grande progetto che consolida il sempre crescente e concreto impegno di Conad nel campo della sostenibilità. Il progetto di forestazione nazionale fa parte di un progetto più grande, Sosteniamo il futuro, che per noi ha un grande valore. Partiamo dai comportamenti piccoli, personali, per arrivare a ottenere un bene collettivo. Noi da sessant’anni siamo proprio come una foresta: un insieme di alberi che, uniti, fanno la differenza. Questo gesto, importante per la Comunità, lo è anche per noi, per augurarci buon compleanno ricordando sempre che siamo parte di qualcosa più ampio. Perché fa parte del nostro Dna, del nostro essere “Persone oltre le cose”.