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Sapori&Dintorni

Scopriamo il formaggio che celebra la ricchezza culinaria del Piemonte tra tradizione e sostenibilità.

Un sapore che piace da oltre mille anni e che abbraccia una regione dove, da sempre, il gusto è di casa. È quello della Toma Piemontese DOP, le cui origini risalgono addirittura al Medioevo, quando dalle comunità di montagna dove veniva prodotto, il formaggio di latte vaccino arrivava ad allietare i palati dei commensali delle tavole nobiliari. Oggi la sua produzione tocca un’ampia area del Piemonte, offrendo così un gusto diverso a seconda della provenienza dalle montagne cuneesi, dalla pianura novarese o dalle colline delle Langhe, ma con una caratteristica che accomuna tutte le forme: la bontà. 

Lo sa bene chi ha provato questo formaggio a pasta morbida e compatta, dal sapore delicato, caratteristico e capace di essere versatile in cucina, tant’è che la Toma Piemontese DOP, oltre a essere assaporata da sola, come antipasto o a fine pasto, accompagnata dal miele di castagno o da confetture di frutta, può essere protagonista in risotti, fondute, piatti al forno, ma anche salse e condimenti, grazie a una cremosità irresistibile. Il tutto abbinandosi alla perfezione con altri prodotti piemontesi come un Barolo, un Barbera d’Asti, oppure uno Spumante.  

Talmente buona che da qualche anno abbiamo scelto di introdurre la Toma Piemontese DOP nella linea Sapori&Dintorni Conad, affidandoci al Caseificio Longo, azienda nata all’inizio degli anni Cinquanta e particolarmente attenta al territorio e alla sostenibilità. Il latte utilizzato, infatti, arriva dalle mucche di stalle situate al massimo a 20 chilometri di distanza dal sito produttivo, mentre l’impegno nel ridurre drasticamente l’utilizzo, nel packaging e negli imballaggi, di plastica e polistirolo, ha portato l’azienda a usare carta, cartone e altri materiali riciclati o riciclabili.