Le maggiori aziende italiane del food calcolano il risparmio del loro impatto ambientale
Circa 270mila metri cubi di acqua, 69 milioni di chili di CO2 in meno e 19,5 milioni di chili di rifiuti recuperati. È il risparmio in termini di minor impatto ambientale che dieci grandi imprese del food in Italia hanno quantificato di aver generato negli ultimi sette anni. Il risultato è stato reso noto nell’ultimo Rapporto di sostenibilità di Unione Italiana Food, da cui emerge che anche pandoro e panettone sono sempre più green.
La produzione di prodotti da forno e da ricorrenza, come pandoro e panettone, è infatti riuscita a ottenere importanti risparmi nelle emissioni di anidride carbonica (circa il 42,7%, dal 2013 al 2019), mentre il settore della confetteria ha risparmiato almeno 14,51 metri cubi di acqua per ogni tonnellata di prodotto. Il settore del cacao e cioccolato addirittura sarebbe passato dal 7% di energia elettrica rinnovabile usata nel 2013 al 100% nel 2019.
Le aziende coinvolte rappresentano il 50% dei prodotti da forno, il 70% di quelli di cacao e cioccolato, il 50% della confetteria, il 90% dei gelati e oltre il 40% della pasta.
“Le realtà presentate in questo Rapporto sono fortemente radicate nei propri territori di origine e al contempo capaci di portare nel mondo lo stile di vita italiano – commenta Mario Piccialuti, direttore generale di Unione Italiana Food – ma rappresentano solo la punta dell’iceberg del settore alimentare italiano, per il quale la sostenibilità si è ormai affiancata a qualità e sicurezza come uno dei fattori di crescita e competitività”.
A contribuire a questi risultati sono innovazioni tecnologiche, progetti per la tutela dei territori e delle comunità d’origine delle materie prime ed esperienze di food innovation, in linea con i modelli dell’economia circolare.
Fonte: Osserva Italia
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