In Italia la preoccupazione per la crisi economica è più forte di quella per il Covid-19: è quanto emerge da una ricerca Ipsos condotta per Fondazione De Gasperi e Conad, dal titolo “L’Italia tra tensioni sociali e metamorfosi”. L’analisi approfondisce le principali preoccupazioni degli italiani alla luce dei cambiamenti che la pandemia ha innescato nella società. I risultati della ricerca sono stati presentati in un evento tenutosi a Milano il 29 luglio.
A commentare la mappa delle preoccupazioni dei cittadini italiani e gli spunti emersi dall’indagine, sono intervenuti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, Maurizio Lupi, Parlamentare e Presidente della fondazione “Costruiamo il futuro” e Francesco Pugliese, Amministratore Delegato Conad. La tavola rotonda si è concentrata su cosa le istituzioni e le aziende possono e devono fare per aiutare gli italiani a guardare al futuro con maggiore fiducia e serenità, sentimenti che al momento provano rispettivamente solo il 14% e il 10% degli intervistati.
Dalla ricerca emerge che a giugno 2021 il 61% dei cittadini italiani intervistati ha individuato nella recessione economica la paura predominante rispetto all’aspetto sanitario derivante dalla crisi pandemica (39%).
L’Italia è uno dei Paesi del mondo dove è più alta la percentuale di preoccupazione per l’impatto sociale ed economico della pandemia: disoccupazione e lavoro sono la prima preoccupazione per il 57% degli intervistati.
Per il 58% degli intervistati il futuro appare sempre più incerto. Ridurre i propri risparmi, peggiorare il proprio tenore di vita e non avere le risorse adeguate a sostenere i propri figli sono i principali timori. A risentire maggiormente di queste tensioni sono i giovani: oltre il 60% dei giovani italiani intervistati sente i suoi progetti di vita a rischio.
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