Francesco Pugliese
Amministratore delegato Conad
Siamo consapevoli della precarietà della tenuta sociale del Paese, complici le tensioni, l’ansia, il nervosismo crescenti. Le persone stanno utilizzando il supermercato quale scusa per poter uscire di casa. Vale meno al Sud, dove si combina una pericolosa miscela fatta di disoccupazione, venir meno della liquidità, mancata copertura del reddito di cittadinanza, di una povertà che dalla rassegnazione rischia di sfociare in una “guerra tra poveri”.
I nostri supermercati continuano ad essere un punto di aggregazione sociale, assolvendo al compito di corrispondere al crescente bisogno delle persone di sentirsi parte di una comunità solidale. Comunità nella quale lo spirito mutualistico del socio e della cooperativa fungono da elemento di coesione sociale, di aiuto a chi più ha bisogno. Il nostro sistema tiene perché stanno tenendo soci e collaboratori, senza nessun egoismo, senza nessuna sfilacciatura di quelli che sono i nostri valori fondanti. Così come occorre sostenere la filiera dell’agroalimentare italiano – a partire dai piccoli produttori locali – con azioni concrete che ogni giorno alimentiamo anche grazie alla nostra marca commerciale. Marca che sviluppa 4 miliardi di euro di fatturato con 600 fornitori, quasi tutti piccole e medie aziende Italiane.
Oggi più che mai la coesione sociale non è una questione di facciata; è la chiave della tenuta del Paese, ognuno facendo la propria parte, ognuno dando il meglio di sé.
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