Conad ha tolto la licenza – e provvederà in tempi rapidi anche al cambio di gestione – del punto di vendita di Favria, nel Canavese, che ha speculato sull’emergenza Coronavirus raddoppiando i prezzi di generi di prima necessità, tra cui pane, olio e pasta. Sugli scaffali anche prodotti che non potevano più essere messi in vendita a causa delle limitazioni imposte dal decreto. Un evento che deve essere additato a tutti i soci imprenditori perché nuoce non solo alla reputazione di Conad, ma anche all’impegno e alla dedizione che tutti i colleghi e i loro dipendenti hanno messo in campo in questa complessa situazione. Un atteggiamento che va contro tutti i principi con cui crescono e si formano i soci imprenditori e che va stigmatizzato perché contrario ai valori e alle responsabilità del sano cooperare.